Il Liceo artistico Buonarroti è stato premiato, alla presenza della Dirigente Scolastica, Anna Rita Leone, dei docenti e delle autorità, durante l’evento del “Concerto di Natale”, nella serata del 13 dicembre 2023 presso il teatro dell’Opera di Roma nell’ambito del concorso “IL PRESEPE: 800 ANNI DI STORIA” indetto dalla Regione Lazio. La nostra scuola ha ricevuto il premio per aver realizzato il più bel Presepe della Provincia di Latina tra quelli presentati dalle varie scuole superiori.
L’opera premiata è stata realizzata dalla classe 2^B costituita da 21 studenti. Gli allievi, coordinati dai Professori Parziale, Rizzello, Quinto e Failla, durante i laboratori che hanno condotto alla definizione dell’opera, hanno potuto esprimere le loro specificità , contribuendo alla realizzazione di un lavoro che integra varie discipline e che ha avuto la sua conclusione nell’allestimento della mostra presso il teatro dell’Opera di Roma.
La scelta stilistica che caratterizza l’opera è improntata all’essenzialità delle forme e traduce la circolarità delle linee in un abbraccio corale tra i popoli che trova nella natività il centro di aggregazione.
L'elaborato è composto da una natività stilizzata, realizzata modellando un blocco di creta e inserita in uno spazio definito da un poliedro stellato con alcune facce mancanti per consentire l’apertura dell' ambiente verso l’esterno.
Il Poliedro è stato realizzato nel laboratorio di “Modellistica per l'Architettura”, applicando il metodo dello sviluppo dei solidi geometrici su un piano e realizzando le facce del solido con telai in poliplat sui quali sono stai incollati triangoli in acetato trasparente.
La trasparenza dell'involucro architettonico realizza differenti visuali sullo spazio interno e sulla natività, oltre a consentire un gioco di reciproca illuminazione tra lo spazio interno e l'esterno.
Per molti studiosi, la “grotta” del Presepe, nel suo significato profondo, è la porta che mette in contatto una realtà subumana e trascendente con l’umanità, in tutta la sua caducità.
Entrando al suo interno, il tempo si ferma, l’Antico Testamento cede il passo al Nuovo Testamento. Essa è simbolo di trasformazione e rinascita.
La forma stellata della nostra grotta, con ampie specchiature da cui filtra la luce naturale, reinterpreta l'antica simbologia della grotta con una nuova forma, la stella allude ad una realtà ultra terrena e la luce al risveglio e alla rinascita.
Di questi solidi, i poliedri stellati, l’artista Maurits Cornelius Escher diceva:
“Essi simbolizzano il desiderio di armonia e di ordine dell’uomo, ma nello stesso tempo la loro perfezione desta in noi il senso della nostra impotenza. I poliedri regolari non sono invenzioni della mente umana, perché esistevano molto prima che l’uomo comparisse sulla scena“.
La forma dello spazio che accoglie la natività ha, quindi, un significato simbolico: l'uomo, forse, dovrebbe riflettere di più sui limiti che il vivere contemporaneo può imporre, impoverendo la sua dimensione interiore e spirituale.
Le sequenze delle architetture stilizzate rappresentative di alcuni popoli, poste sul piano orizzontale della composizione, lungo le linee di un abbraccio immaginario, simboleggiano una rinnovata unione tra i popoli. Tale condizione potrà verificarsi solo quando l’essere umano raggiungerà un reale equilibrio interiore e una nuova armonia con il pianeta che lo renderà capace di superare i conflitti in essere nel mondo.
Sullo sfondo verticale è fissato un arcobaleno variopinto, intagliato a rilievo su una lastra di poliplat. L'arcobaleno ha un forte carattere simbolico, per moltissime culture, e rappresenta, spesso, il patto tra la Divinità (la dimensione spirituale dell'uomo) e l’umanità, è simbolo di pace e prosperità.
Nella Genesi, l’arcobaleno compare per la prima volta dopo il diluvio universale, sorprendendo Noè. Per gli antichi Arabi era un regalo del vento del Sud.
Per gli egizi i colori dell’arcobaleno rappresentavano le sette stole di Iside.
Per i babilonesi era la collana di Ishtar tempestata di pietre iridate.
I Greci erano soliti associare l’arcobaleno alla Dea Iris, la divinità incaricata di trasportare i messaggi degli Dei ai mortali. I Romani pensavano fosse il cammino percorso da Mercurio.
Alcune tribù di Nativi Americani credevano che rappresentasse un ponte per l’Aldilà.
L'arcobaleno e la sua simbologia, quindi, vogliono reinterpretare, insieme agli altri elementi della composizione di quest'opera, la tradizione del Presepe, simbolo di pace, perché portatore di un messaggio universale di amore, unione e fratellanza.
L’opera presentata è un lavoro interdisciplinare in cui concorrono le discipline scultoree, architettoniche e grafico/ pittoriche.
La tecnica artistica mista, con la quale è stato realizzato il lavoro, è finalizzata ad elevare il grado di espressività dell’opera .
Sono stati riutilizzati materiali presenti nella scuola che, altrimenti, avrebbero richiesto di essere raccolti in maniera differenziata e poi smaltiti.
Per la realizzazione delle facce del poliedro stellato, sono state riutilizzate vecchie copertine di libri e tesine in materiale acetato trasparente.
La raccolta e il riciclo dei materiali sono stati un'attività fondamentale per gli alunni che ha preceduto e arricchito la fase creativa del lavoro.
Durante la fase operativa, gli alunni hanno sperimentato il cooperative learning e l'attribuzione reciproca di ruoli e responsabilità, dimostrando grande capacità organizzativa e collaborazione reciproca, integrando le proprie competenze con quelle dei compagni e valorizzando, allo stesso tempo, le proprie specificità.
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15 Dicembre 2023
IL DIRIGENTE SCOLASTICO