La ragazza del mondo è stato presentato alla Mostra Internazionale di Venezia l’8 settembre 2016. E’ il film d’esordio del regista Marco Danieli e tratta il tema del lavoro di ricerca nel percorso di costruzione della propria identità. I protagonisti sono due giovani che vivono nella capitale, Giulia e Libero.
Giulia è una ragazza semplice, molto mite e pacata. Vive in una comunità ristretta all’interno della quale esiste una grande compattezza e solidarietà, ma a lei questa condizione risulta talvolta un po’ stretta, a causa della rigidità con cui i valori morali divengono prioritari innanzi alle esigenze essenziali dell’individuo. Giulia è talmente sensibile da comprendere che forse vale la pena rivolgersi verso l’esterno, cercare di aprirsi anche ad un mondo pericoloso, ma pur sempre un mondo che le offre una dimensione alternativa. La sua forma di ribellione non è esasperata, resta tra le righe di una consapevolezza unica e matura, ci regala un’esperienza molto significativa grazie alla quale tutti possiamo comprendere i perché di talune scelte.
Libero è un giovane spiantato che si arrangia vivendo di spaccio e piccoli espedienti. Inciampa, si rialza, cerca di trovare una via d’uscita e amerà incondizionatamente. Per Giulia l’incontro con Libero rappresenterà appunto un’occasione di “libertà”, un momento in cui poter scegliere a quale mondo appartenere.
Al di là del buon costume, dei precetti religiosi e delle convenzioni sociali c’è sempre l’individuo, il quale ha bisogno di trovare una dimensione individuale e personale comprendendo ciò che conta davvero per se stessi. Giulia farà le proprie scelte consapevoli, Giulia sarà coraggiosa.
La Battaglia di Algeri presentato alla 27° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nella quale vinse il Leone d’Oro. Il film propone una ricostruzione delle vicende che hanno caratterizzato la storia algerina tra gli anni 1954 e 1957. Tali eventi ruotano intorno ad alcuni personaggi che si fanno simboli e portatori delle due istanze politiche contrapposte: il potere repressivo e conservatore della Francia Colonialista; un manipolo di giovani guerriglieri del FLN (Fronte di Liberazione Nazionale), capitanati da Alì La Pointe
Il film inanella, in una narrazione asciutta costruita su un passaggio di diversi anni, le diverse forme di lotta adottate dagli algerini per raggiungere l'indipendenza. l’epilogo storico della vicenda vedrà la sconfitta dell’esercito francese e il riconoscimento dell’indipendenza algerina, avvenuto nel 1962.